DEPOSITI MARINI NEL MIOCENE E PLIOCENE
Durante il Miocene medio-superiore (circa 15-5 milioni di anni fa), l’area oggi occupata dalle colline di Gragnano era sommersa da un mare poco profondo.
In questo periodo si accumularono sedimenti marini, tra cui argille, marne e arenarie, derivanti dall’erosione delle terre emerse circostanti e dal deposito di particelle sospese nell’acqua
Nel Pliocene (5-2,5 milioni di anni fa), il mare iniziò progressivamente a ritirarsi, lasciando dietro di sé strati di sedimenti più fini, come argille e sabbie, che oggi costituiscono parte del substrato geologico della zona.
SOLLEVAMENTO TETTONICO E FORMAZIONE DELLE COLLINE
A partire dal Pliocene superiore e nel Quaternario, l’area fu soggetta a movimenti tettonici legati alla formazione dell’Appennino settentrionale.
Questi movimenti causarono il sollevamento dei sedimenti marini, che iniziarono a emergere e a modellarsi sotto l’azione dell’erosione fluviale e atmosferica.
Le colline di Gragnano rappresentano quindi un’area di transizione tra la Piana di Lucca (più recente e alluvionale) e le strutture più antiche dell’Appennino..
COMPOSIZIONE DEI TERRENI E IMPATTO SULLA MORFOLOGIA
I terreni delle colline di Gragnano sono caratterizzati principalmente da:
MARNE E ARGILLE
Depositi fini di origine marina, ricchi di minerali argillosi, che conferiscono al suolo una certa compattezza e fertilità.
ARENARIE
Rocce sedimentarie formate da sabbie cementate, che garantiscono un buon drenaggio e rendono il terreno adatto alla viticoltura.
CONGLOMERATI E SEDIMENTI SABBIOSI
Strati più recenti, frutto dell’erosione dei rilievi circostanti e del trasporto di materiali da parte dei corsi d’acqua.